venerdì 8 marzo 2013

GLI INCREDIBILI - UNA ‘NORMALE’ FAMIGLIA DI SUPEREROI di Brad Bird

Siamo a un film dichiaratamente scevro da metafore sul nostro tempo (cosa che oggi si trova spesso anche nel film d'animazione per bambini) e per questo atemporale e totalmente rilassante. Rilassante, ovviamente, non per noia ma perché costituisce 2 ore di puro svago a ritmo serrato. E, si sa, certe cose che vengono proposte nei film d'azione made in USA 'normali' e teoricamente per adulti come Spiderman o MI2, sono molto più digeribili in un ironico cartoon come questo.
Ci sarebbe poco da spendere sugli interpreti del film, ma io troverei ingiusto non soffermarmi sul tratto divertente dei disegni (soprattutto per la faccia del protagonista, vagamente rassomigliante al Buzz Lightyear 'verso l'infinito e oltre' di Toy Story, evidentemente un marchio di fabbrica della Pixar), e sulla loro espressività di gran lunga superiore a quella di molti attori blasonati come Johnny Depp o Tim Robbins.
Irresistibile l'incipit del film, con l'Incredibile che con una gestualità sorprendente si lamenta del fatto che il mondo, per quanto lo si salvi, trova sempre il modo di rimettersi nei guai e "Dico io.... ma puoi stare in pace per almeno 5 minuti? Solo 5 minuti!", esclama in un'intervista scuotendo la testa. E così per i minimi dettagli, come sopracciglia che si alzano, occhi sgranati e piccole rincorse quando si deve spiccare il volo, tutto con un rispetto dei tempi reali che fa impallidire anche gli ottimi film precedenti della Casa. 
Tornando all'aspetto dei personaggi, per rendere l'effetto il più possibile comico e demistificatore sull'iconografia del Supereroe, il protagonista è sì dotato di un'altezza e di una muscolatura fuori dal comune, ma anche di uno sviluppo ventrale fuori dal comune! Il che lo libera dal rischio di apparire solo come un Johnny Bravo più intelligente.
Il cinefilo che andrà a vedere questo film si divertirà a cogliere le somiglianze di alcuni dei protagonisti con personaggi noti come Annette Bening che ha palesemente ispirato il volto di Elastica, la supereroina moglie di Incredibile, nonché un cattivo con la faccia molto rassomigliante a quella di John Lithgow (storico cattivo per Brian De Palma) e un poliziotto, alla fine, che è praticamente il ritratto, nemmeno tanto caricaturale, di Tommy Lee Jones. Una mia amica sostiene che il personaggio della stilista è uguale a Krizia, ma, non conoscendo io l'aspetto di Krizia, non posso confermare né smentire. E' da dare per scontato che nella versione originale tutti questi personaggi siano stati doppiati, sui ritmi della gustosa musica silmil-007 che percorre le immagini, dai vip a cui devono la somiglianza, come da abitudine Disney.
Ancora a proposito di Elastica notavo, durante il film, che ormai da tempo le donne dei cartoon hanno sex appeal non inferiore a quello delle più belle donne in carne ed ossa; e lo dico con imbarazzo, dal momento che non è molto sano essere attratti da un pezzo di carta.
Riguardo alla trama, essendo il film in programmazione da poco tempo, non troverei giusto svelarne la storia, pertanto continuerò a tentare di far 'respirare' questa pellicola attraverso i dettagli e, anche in questo caso, senza esagerare. Mi limiterò a citare solo le battute che possono divertire anche senza bisogno dell'apporto visivo.
Verso l'inizio si assiste alle difficoltà del supereoe ad aggiustarsi il microfono per un'intervista e che, sconsolato, commenta:"Abbatto i muri del suono e non riesco a mettermi.... questo!". La proibizione che lui ed Elastica impongono al figlio maschio Flash, geneticamente superdotato, per non farlo partecipare a gare sportive fino alla fine del film, in cui arrivano al compromesso di permettergli di arrivare secondo, e solo secondo, ad una corsa campestre, indicandogli i momenti in cui rallentare e quelli in cui lasciarsi andare. Così come trovo geniale la trovata di inserire nel film un supereroe di colore, Siberius, che a dispetto della sua razza è il padrone dei ghiacci.  
In chi legge queste righe, a questo punto, può legittimamente sorgere un dubbio: si tratterà per caso di una versione moderna degli eroi degli elementi, ovvero i Fantastici Quattro? E' chiaro che l'ispirazione c'è, ma non al punto di rendere il film una versione più aggiornata dello storico cartoon. Prima di tutto per la già evidenziata comicità, indubbiamente maggiore rispetto alla presunta fonte, e poi anche per un pizzico - ma solo un pizzico - di gustosa satira sociale, talmente dissimulata nelle gags da non erigersi a stilettate né, come spiegavo all'inizio, metafore del mondo di oggi. Dopotutto si tratta di un film pensato soprattutto per i più piccoli.
Queste piccole 'punture' sulle nostre manie si notano ad esempio quando viene intervistata l'eroina Elastica che spiega così la sua volontà di risolvere le situazioni di pericolo: "Lasciare che solo gli uomini salvino il mondo? Non sia mai!!!", oppure, e ancor di più, quando i poveri supereroi vengono costretti all'anonimato per sfuggire alle ire e alle denunce non dei nemici sconfitti, ma dalle persone salvate che chiedono risarcimenti per essere state tolte dal pericolo di vita in un modo non del tutto indolore e, addirittura, senza chiederne il permesso. Su questo punto ho seriamente riflettuto se si trattasse di pura fantascienza o se, nei paradossi dei giorni d'oggi, questo non accada solo perché non esistono i supereroi. 
Giovanni Modica (recensione fatta nel novembre del 2004)

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